Dall’idea di Ettore Vivaldi e di Silvano Bandecchi nel 1923 nasce la Tipografia Moderna Bandecchi & Vivaldi, lavori commerciali e di lusso, edizioni di registri e manifesti in Piazza Belfiore a Pontedera nel palazzo della famiglia Leoncini.
Nel 1936 viene acquistata la prima macchina automatica, una grande rivoluzione per l’epoca che consentiva una stampa molto più rapida e precisa.
Quando i due soci tornano dalla guerra trovano una città in maceria vittima dei bombardamenti. Per fortuna che la sede della tipografia si era salvata. La produzione della Bandecchi & Vivaldi ripartì e accompagnò quella grande vitalità che caratterizzò la città di Pontedera nel primo dopoguerra.
Si rende necessario il primo trasferimento di sede, in locali più ampi e consoni alle dimensione delle nuove attrezzature e della raggiunta entità produttiva, ormai proiettata anche al mercato librario.
Il 4 Novembre Pontedera viene colpita dalla tragica alluvione del fiume Arno e la tipografia viene invasa dall'acqua limacciosa rimanendo chiusa per venti giorni con gravi danni ai macchinari.
Alla famiglia Bandecchi subentrano in società Sauro Macelloni, Giuseppe Vannucci e Sergio Vivaldi, l’insegna societaria resterà comunque quella originaria.
L’azienda addotta questa la tecnologia che consente di potenziare la già avviata produzione libraria e soprattutto di aprirsi al mercato dei cataloghi e dei libri d’arte, raggiungendo in questo settore una qualità di stampa ed editoriale di riconosciuto e alto livello, talchè la Bandecchi & Vivaldi può dirsi oggi un brand di fama internazionale.
Nuovo e inevitabile trasferimento della produzione in quella che è l’attuale sede, con oltre 1500 mq di locali, laboratori tecnologici, sale-macchina, ufficio grafico, depositi, una logistica più funzionale e di più agevole accesso.
Macchinari d’avanguardia, know how, creatività, problem solving, competitività e spiccata sensibilità artistica.